Wernher von Braun ( nella foto assieme a Walt Disney) era
entrato nel partito nazista nel 1937 quando aveva solo 25 anni e nel maggio del
1940 venne nominato ufficiale delle S.S. agli ordini di Himmler. Il suo nome cominciò
a circolare spesso nel 1942 quando Hitler in persona approvò la produzione di
quei missili di distruzione di massa modificati per le grandi distanze che Joseph Goebbels aveva battezzato come “Vergeltungswaffe
2” cioè “arma di rappresaglia 2”
e che tutti chiamarono semplicemente “V2”.
Questi terrificanti razzi da 14
tonnellate erano dotati di cariche
esplosive da 1000 kg e avevano una
gittata di oltre 300 chilometri. Per realizzare quei missili i tedeschi non
esitarono ad utilizzare i prigionieri del campo di concentramento di
Mittelbau-Dora per scavare nella dura roccia della montagna di Herz tutti gli
spazi necessari alla produzione in maniera da essere al riparo dai temuti
bombardamenti degli alleati. I turni massacranti a cui furono sottoposti dalle
S.S. tutti i lavoratori di quella fabbrica di armi provocarono almeno 20.000
morti, un numero molto simile a quello dei civili innocenti dilaniati
dalle esplosioni durante i bombardamenti
con le famigerate “V2” nelle città di
Londra e di Anversa nel 1944. Quando nella primavera del 1945 l’armata
rossa era giunta a soli 160 chilometri
da Berlino ed il destino della guerra sembrava ormai segnato, Wernher
von Braun riuscì a procurarsi dei
documenti falsi e assieme ad altre 500 persone potè attraversare gran parte
della Germania distrutta dalla guerra per consegnarsi spontaneamente agli
americani. Quelli erano stati giorni drammatici perché lui era ricercato non
solo dai temuti russi e dagli inglesi,
che lo consideravano un criminale di guerra, ma anche dagli stessi ufficiali delle S.S. che
avevano ricevuto l’ordine da Hitler di uccidere tutti gli ingegneri tedeschi
che cercavano di consegnarsi in mani nemiche. Gli americani capirono molto
presto l’opportunità che si stava presentando loro e mandarono immediatamente
l’esercito fino a Nordhausen e poco prima dell’arrivo dei russi riuscirono a
catturare tutti quegli ingegneri di primissimo livello assieme a ciò che
restava delle V2. In America c’era un clima molto ostile verso tutti gli ex
nazisti che cercavano rifugio sotto falso nome ma questo tuttavia non impedì ad
Alles Dulles, capo della CIA, di organizzare la spregiudicata operazione
segreta denominata Paperclip. Grazie
a questa rocambolesca azione di guerra l’intero gruppo dei 126 specialisti
facenti capo a Wernher von Braun fu segretamente trasferito in America. Dopo
l’arrivo a Willmington, nel Delaware, il 20 settembre 1945 il gruppo raggiunse
Fort Bliss, una piccola roccaforte militare a nord di El Paso nel Texas. I
tedeschi furono costretti a vivere in squallide
baracche completamente prive di servizi e a lavorare sotto la stretta
sorveglianza armata. Solo dopo cinque lunghi anni von Braun ed il suo
staff furono trasferiti ad Huntsville in Alabama, il luogo scelto dalla NASA per realizzare il
nuovo modernissimo centro spaziale denominato Marshall Space Flight Center. Questo venne inaugurato nel 1960 e fu affidato
proprio alla direzione di von Braun, lo scienziato che in quegli anni aveva
dimostrato grandi intuizioni scientifiche assieme ad una straordinaria
capacità organizzativa.Pochissime
persone del progetto Apollo erano al
corrente dell’inganno visto che tutti ricevevano solo le informazioni limitate
allo stretto necessario. In sostanza
ogni reparto funzionava a camera stagna e riferiva solo ad un unico
responsabile. Lo stesso Wernher von Braun, sei mesi dopo l’ultimo sbarco dell’Apollo 17 nel dicembre 1972, rassegnò le proprie dimissioni per
presunte e mai chiarite divergenze con in vertici dalla NASA. Cinque anni dopo,
esattamente il 16 giugno 1977, morì di cancro e credo che assieme a lui fu
seppellita anche tutta la verità sulle
missioni Apollo. Aveva solo 65 anni.
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