sabato 21 novembre 2015

MATERIALMENTE INCREDIBILE , CIOE' NON CREDIBILE !


Sulla Luna Armstrong e Aldrin hanno lasciato la parte inferiore del Lem, zaini, soprascarpe, guanti, caschi, telecamere, due macchine fotografiche, un cassetto di strumenti e utensili vari, una antenna tv, il sismografo, il raccoglitore di campioni lunari, un telemetro a raggi laser, la bandiera americana, la targa- ricordo con le firme dei tre astronauti dell’Apollo 11 e del Presidente Nixon, una piccola scatola di alluminio contenente un dischetto di silicone di 3,75 centimetri di diametro: al suo interno erano stati miniaturizzati, sotto il titolo “messaggi di buona volontà” da tutto il mondo, i messaggi del Papa (una dedica in latino di Paolo VI e il Salmo ottavo della Bibbia), di 73 Capi di Stato (tra cui il Presidente della Repubblica italiana Giuseppe Saragat), una breve dichiarazione dei Presidenti americani che hanno approvato il programma spaziale (Eisenhower, Kennedy, Johnson e Nixon), i nomi dei deputati e senatori USA che hanno fatto parte delle commissioni parlamentari per lo spazio, i nomi di tutti i direttori e vicedirettori della NASA dalla sua fondazione.Secondo la NASA, le prime immagini televisive dell'uomo sulla Luna vennero trasmesse a terra da un "sistema televisivo non convenzionale", ovvero non compatibile con il normale sistema NTSC (che viene tutt'ora usato in America). Fu quindi necessario, ci dicono, riprendere con una seconda telecamera … lo schermo televisivo "speciale" sul quale apparivano - nitidissime, pare, per chi le vedeva - le immagini in arrivo dalla Luna.Ecco come noi avremmo finito per vedere quelle immagini offuscate e un po' "spettrali" - ma non per questo meno affascinanti - che tutti ricordiamo.(Il maligno qui può suggerire che ci sia invece un motivo tecnico molto preciso, per cui sarebbe stata scelta l'opzione della "doppia ripresa". Riprendendo delle immagini pre-registrate da un monitor de-interlacciato, se ne raddoppia la durata, e si ottiene quindi quell'effetto di "rallentatore" che caratterizza tutti i filmati "lunari", e che siamo invece istintivamente portati ad attribuire alla minore gravità del satellite. Basta infatti prendere un qualunque filmato lunare, e proiettarlo a doppia velocità, per veder scomparire quel "magico" effetto di leggerezza di cui sembrano godere tutti gli astronauti della NASA.)Naturalmente, sempre secondo la NASA, quelle preziose immagini in arrivo dalla Luna vennero comunque catturate su nastro magnetico, e messe da parte a futura memoria. In quel periodo in effetti si iniziavano ad usare i primi nastri magnetici da due pollici, detti "ampex", per registrare le trasmissioni televisive, che fino a quel giorno erano state solo in diretta.Ma è proprio qui che la storia comincia a fare acqua da più parti. Prima di tutto, non si capisce bene perché la NASA abbia voluto sviluppare addirittura un sistema televisivo apposito, "non compatibile" con le TV di tutto il mondo, quando, da una parte, c'erano già le riprese a 16 mm. a garantire le immagini "di qualità", mentre per la diretta TV una normalissima immagine a 525 linee avrebbe soddisfatto la platea mondiale molto di più di ciò che abbiamo visto tutti quella notte.(Sempre per il maligno, diventa invece facile suggerire come questo "escamotage" spieghi perché nessun altro osservatorio al mondo sia mai stato in grado di ricevere un solo fotogramma di quelli provenienti dalla Luna).Ma la cosa più clamorosa è la faccenda della "perdita" del nastro originale. Questo tipo di materiale infatti, per essere conservato nel tempo, va protetto e mantenuto in un ambiente sterile, a temperatura e umidità costanti, in modo da rallentarne al massimo il naturale processo di degrado. E' anche buona regola, nel caso di riprese di valore storico eccezionale come queste, farne un certo numero di copie, da conservare saggiamente in luoghi ben distanti l'uno dall'altro. Se un terremoto dovesse distruggere l’originale che sta nel Maryland, ad esempio, c'è sempre la copia che era conservata a Langley, o viceversa.Ma la cosa più saggia di tutte - obbligatoria, anzi, in questo caso - sarebbe stata quella di procedere appena possibile a digitalizzare il nastro, trasformando in permanenti tutte quelle informazioni che sono invece destinate al deperimento naturale, trattandosi di nastro analogico. E' un'operazione che si sarebbe potuta, e dovuta, fare in tutta tranquillità già da oltre dieci anni. Invece, nessuno pare ci abbia pensato.In ultimo, non avrebbe guastato usare all'umanità la cortesia di mostrarci, anche soltanto una volta, queste famose immagini lunari "di altissima qualità", la cui memoria invece pare destinata a scomparire insieme a quei pochissimi che sono ancora vivi fra quei pochi che le videro al momento degli allunaggi.
In altre parole, è scomparso il nastro più importante della storia umana, senza che nessuno lo abbia mai visto. E la cosa più paradossale è che una notizia del genere non faccia in realtà notizia! 

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