Tratto dal romanzo di Guido Travan
IL GIORNO DELLA VERITÀ
Youcanprint – febbraio 2017
«Credo che inizialmente la
NASA abbia avuto davvero le migliori intenzioni
di far arrivare il primo uomo sulla Luna e per farlo aveva dato il via ad una
gigantesca macchina organizzativa. Questa macchina ha iniziato a sviluppare
progetti e schemi tecnici, software per la verifica e lo studio delle orbite
nonché a selezionare e collaudare tutte le singole componenti elettroniche ed i
materiali da utilizzare. Per gli appalti era stato necessario ricorrere a
centinaia di gare ufficiali e di tutto questo mare di scartoffie ovviamente è
rimasto un riscontro oggettivo. Però subito dopo l’incidente dell’Apollo 1 e la morte dei tre astronauti devono aver compreso di avere ancora
troppe lacune tecniche per sperare di poter raggiungere l’obiettivo. Sulla
tragedia dell’Apollo 1 era stata
aperta una commissione d’inchiesta e la relazione preliminare di Thomas Baron
era stata così impietosa che aveva addirittura escluso la possibilità di
sbarcare sulla Luna con le conoscenze di allora. Thomas Baron però rimase
vittima di uno strano incidente stradale e dopo che la sua relazione ufficiale
scomparve misteriosamente l’inchiesta si concluse in maniera indolore, cioè
minimizzando tutte le gravi lacune evidenziate a carico della NASA. Nei primi
mesi successivi all’incidente tutti i programmi spaziali furono comunque
sospesi ed è stato allora che a qualcuno è venuta in mente l’idea di poter
simulare i viaggi sulla Luna. I motivi non mancavano di certo e primo fra tutti
c’era sicuramente l’avidità di denaro e di potere. Nessuno infatti voleva
rinunciare a quella montagna di dollari già stanziati e le potenti lobby
militari collegate con i centri di ricerca della NASA devono aver cominciato ad
elaborare una specie di “piano B”, da
utilizzare solo nel caso in cui non fossero stati in grado di mandare realmente
un uomo sulla Luna.
Quando fu evidente che la missione lunare era impossibile
la NASA diede il via al programma operativo conosciuto con la sigla ASP, cioè Apollo Simulation Project, ideato per
garantire i miliardi di dollari di finanziamenti e allo stesso tempo necessario
per far rinascere l’orgoglio nazionale messo a dura prova dalla guerra nel
Vietnam. Comunque fossero andate le cose di fronte al mondo intero l’America
sarebbe risultata vincente e questo avrebbe rafforzato il prestigio e l’immagine
politica e militare della nazione, soprattutto nei confronti dell’URSS, l’unico
avversario che potesse contrastare il dominio americano nel mondo. Da questo
punto di vista è stata una mossa un po’ azzardata ma geniale. A quell’epoca
dovevano essere convinti che nel giro di pochi anni sarebbero stati in grado di
realizzare davvero gli sbarchi lunari e quindi tutto si sarebbe risolto nel
migliore dei modi perché così avrebbero eliminato ogni possibile dubbio
sull’esito delle missioni precedenti. Tieni inoltre presente che durante quel
periodo i vertici della NASA avevano il controllo totale su tutte le notizie
che venivano divulgate dalle televisioni e dai giornali e che non c’era quindi
nessuno che potesse mettere in dubbio la versione ufficiale. In realtà la corsa verso la Luna serviva a coprire i
massicci finanziamenti per la sperimentazione dei nuovi armamenti e realizzare
i costosissimi test dei sistemi missilistici. Purtroppo per loro non avevano
previsto che a distanza di quarant’anni non avrebbero ancora acquisito le
conoscenze necessarie per mandare davvero l’uomo sulla Luna. Il resto è storia
recente. Con il progredire incessante delle conoscenze scientifiche e
l’immediatezza della divulgazione su internet devono aver temuto che qualcuno
potesse trovare le prove del gigantesco imbroglio e così non hanno esitato a
far scomparire foto e filmati originali. Dal loro punto di vista questa è stata
una mossa disperata ma comprensibile.»
Il romanzo è disponibile in formato digitale su:
Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su
La sfido a scaricare le foto ad alta definizione dal sito della NASA e a rifare il lavoretto con GIMP.
RispondiEliminaPoi posti sul suo blog il risultato, ci faremo 2 risate.