“Nessuna nazione che aspiri a diventare la guida delle altre può pensare di rimanere indietro nella corsa per lo spazio. Questo Paese deve impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare l’uomo sulla luna e di farlo tornare sano e salvo sulla terra”
Era Il 25 maggio 1961 quando il presidente degli USA, John Fitzgerald Kennedy annunciò pubblicamente
che «lanciare un uomo sulla luna, facendolo ritornare salvo sulla Terra, prima
che finisca questo decennio è l'obiettivo principale degli Stati Uniti». Kennedy
era un sognatore, un politico che amava pensare in grande e voleva soprattutto rendere gli americani orgogliosi di poter
realizzare un’impresa unica nella storia dell'uomo e senza dubbio alla NASA avevano
un sacco di buone ragioni per cercare di realizzare davvero quella missione lunare. Però dopo il fallimento
della missione Apollo 1 del febbraio 1967 compresero di non avere ancora la tecnologia necessaria per mantenere la
promessa fatta da Kennedy e poiché la fine del decennio era ormai prossima
diedero il via all’Apollo Simulation Project (ASP) per non rischiare di perdere i trenta
miliardi di dollari già concessi dal governo americano. L’ASP fu accettato e giustificato
come ripiego necessario dall’establishment degli Stati Uniti per poter riaccendere il sentimento nazionalista e patriottico messo in
quel periodo a dura prova dalla guerra nel Vietnam. La NASA creò una
simulazione quasi perfetta degli sbarchi lunari operando sotto il rigido controllo militare
delle operazioni e grazie alle immagini televisive pre-registrate riuscì
inizialmente a convincere il mondo intero dell’autenticità degli sbarchi. Gli
americani avevano vinto la propria guerra contro il nemico storico, cioè
l’Unione sovietica, utilizzando un trucco meschino ma con il passare degli anni
e dopo la clamorosa pubblicazione del libro di Bill Kaysing ( “Non siamo mai andati sulla Luna", uscito
nel 1975) cominciarono ad emergere dubbi e perplessità soprattutto tra i ricercatori e gli studiosi indipendenti. I libri di storia riportano che l’uomo è sceso
sulla Luna il 20 luglio 1969 ma, come accade
in ogni guerra, la verità viene scritta sempre dall’esercito vincitore.
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