giovedì 23 luglio 2015

SOGNI DI GLORIA


“Nessuna nazione che aspiri a diventare la guida delle altre può pensare di rimanere indietro nella corsa per lo spazio. Questo Paese deve impegnarsi a realizzare l’obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare l’uomo sulla luna e di farlo tornare sano e salvo sulla terra”

Era Il 25 maggio 1961 quando il presidente degli USA, John Fitzgerald Kennedy annunciò pubblicamente che «lanciare un uomo sulla luna, facendolo ritornare salvo sulla Terra, prima che finisca questo decennio è l'obiettivo principale degli Stati Uniti». Kennedy era un sognatore, un politico che amava pensare in grande e voleva soprattutto  rendere gli americani orgogliosi di poter realizzare un’impresa unica nella storia dell'uomo e senza dubbio alla NASA avevano un sacco di buone ragioni per cercare di realizzare davvero quella missione lunare. Però dopo il fallimento della missione Apollo 1 del febbraio 1967 compresero di non avere ancora la tecnologia necessaria per mantenere la promessa fatta da Kennedy e poiché la fine del decennio era ormai prossima diedero il via all’Apollo Simulation Project (ASP) per non rischiare di perdere i trenta miliardi di dollari già concessi dal governo americano. L’ASP fu accettato e giustificato come ripiego necessario dall’establishment degli Stati Uniti per poter riaccendere il sentimento nazionalista e patriottico messo in quel periodo a dura prova dalla guerra nel Vietnam. La NASA creò una simulazione quasi perfetta degli sbarchi lunari  operando sotto il rigido controllo militare delle operazioni  e grazie  alle immagini televisive pre-registrate riuscì inizialmente a convincere il mondo intero dell’autenticità degli sbarchi. Gli americani avevano vinto la propria guerra contro il nemico storico, cioè l’Unione sovietica, utilizzando un trucco meschino ma con il passare degli anni e dopo la clamorosa pubblicazione del libro di Bill Kaysing ( “Non siamo mai andati sulla Luna", uscito nel 1975) cominciarono ad emergere dubbi e perplessità  soprattutto tra  i ricercatori e gli studiosi indipendenti.  I libri di storia riportano che l’uomo è sceso sulla Luna il 20 luglio 1969 ma, come accade  in ogni guerra, la verità viene  scritta sempre dall’esercito vincitore. 



                                            Il romanzo è disponibile in formato digitale su:

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