sabato 5 maggio 2018

AMERICAN MOON


Ho visto con molto interesse “American Moon”, l’ultimo documentario realizzato pochi mesi fa da Massimo Mazzucco, giornalista, fotografo, blogger, nonché regista e sceneggiatore che da anni  segue con passione una tematica controversa come quella dello sbarco sulla Luna. Nel corso degli anni erano già apparsi sul suo sito (luogocomune.net) numerosi articoli e filmati che mettevano in dubbio l’autenticità degli sbarchi lunari ma questa volta il lavoro svolto è ancor più approfondito e accurato. Il documentario dura infatti circa 220 minuti e ogni aspetto delle missioni Apollo viene esaminato da un punto di vista rigorosamente scientifico prendendo in considerazione solo i documenti, le fotografie ed i filmati ufficialmente riconosciuti come autentici dalla stessa Nasa.  La teoria del complotto lunare non è certo nuova ed ha cominciato a diffondersi fin dal 1974 quando un certo Bill Kaysing scrisse un libro sconveniente per l’epoca dal titolo piuttosto eloquente: “We never went to the Moon” (“Non siamo mai stati sulla Luna”). Massimo Mazzucco però non parte con la presunzione di avere la verità in tasca e nemmeno vuole insinuare o confermare ulteriori dubbi su una teoria che da anni lo vede in prima linea contro i sostenitori irriducibili della verità ufficiale (chiamati anche debunkers). Mazzucco invece, dopo aver documentato il periodo storico degli anni ’60 in cui vennero pianificate le missioni Apollo, vuole semplicemente esaminare obiettivamente tutti i fatti più controversi che hanno continuato a sollevare dubbi e perplessità anche a distanza di quasi 50 anni dalla storica missione Apollo 11 del lontano 20 luglio 1969. 


Il documentario appare scrupoloso e invece di farsi distrarre dalle suggestioni e dai soliti luoghi comuni preferisce privilegiare la logica ferrea dell’evidenza scientifica  in modo da poter escludere tutte le ipotesi che non risultano razionalmente possibili. In sostanza sembra che l’autore voglia attenersi scrupolosamente alle celebri parole di Judy Wood: Quando hai eliminato tutto ciò che è impossibile, tutto ciò che resta - per quanto incredibile - deve essere la verità”. Con questo spirito Mazzucco sembra assumere il ruolo dell’avvocato dell’accusa durante  un processo e con il passare dei minuti incalza la difesa avversaria con una serie di domande precise su documentazioni e fatti certi, esamina le risposte ufficiali e le demolisce con ulteriori evidenze. Ogni cosa viene presa in considerazione, ogni possibile giustificazione viene considerata. Nulla viene lasciato al caso e non ci sono vie di fuga. Le domande si susseguono impietose mettendo a nudo l’impossibilità per la difesa di trovare delle risposte accettabili. Alla fine le domande senza risposte sono tante, sono troppe e diventano imbarazzanti.


Gli indizi di colpevolezza si sommano e cominciano a pesare come macigni mentre la verità inizia a prendere le sembianze di un gigantesco inganno. Non ci sono più difese, non ci sono spiegazioni plausibili e perfino il più attivo tra i sostenitori della verità ufficiale, il blogger Paolo Attivissimo (mai un cognome fu più azzeccato visto che sul web occupa costantemente ogni spazio possibile in difesa dell’autenticità degli sbarchi) inizia ad agitarsi e si arrampica sugli specchi. E’ inutile dire che per Paolo Attivissimo quelle di Mazzucco sono solo sciocchezze a cui non vuole rispondere perché ha già spiegato tutto nel suo libro (“Sì, ci siamo stati”) dove peraltro le sue giustificazioni appaiono talmente semplicistiche e infantili da provocare un senso tenerezza. Sorvola naturalmente sul fatto che lui stesso appaia nel documentario e che proprio le sue argomentazioni difensive siano state ridicolizzate più volte da Mazzucco. Insomma “American Moon” rappresenta una specie di opera omnia per tutti coloro che credono nel complotto lunare perché in questo documentario l’autore ci accompagna in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo per farci comprendere come la verità possa essere molto diversa da come appare e di come il potere possa manipolare ogni genere di informazione facendo leva proprio sull’istintività dell’animo umano. Ma questa non è una nemmeno una novità se consideriamo che più di duemila anni fa lo aveva già capito anche l’imperatore romano Giulio Cesare : “Gli uomini credono più volentieri a ciò che desiderano sia vero.”
Un concetto quanto mai attuale.
Purtroppo

                                            Il romanzo è disponibile in formato digitale su:


Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su

Nessun commento:

Posta un commento