lunedì 10 settembre 2018

A PENSAR MALE SI FA PECCATO...



Oggi la ricerca astronomica può contare sulla potenza e sulla precisione di telescopi estremamente più tecnologici in grado di esplorare molte zone dello spazio che si riteneva impossibile raggiungere. Fondamentalmente ci sono solo due tipologie di telescopi che scrutano il cielo. Il primo è il telescopio denominato Hubble Space Telescope (HST) che fu lanciato in  orbita terrestre bassa  nel 1990 ed è attualmente ancora operativo. Ha uno specchio di 2,4 metri di diametro e potendo operare al di fuori dalla distorsione dell' atmosfera terrestre gli consente di ottenere immagini a risoluzione estremamente elevata, con un disturbo molto inferiore rispetto a quello dei telescopi  a Terra. Il secondo tipo di telescopio si trova sulla Terra ed il più potente di essi è il Very Large Telescope (VLT) che viene considerato lo strumento ottico più avanzato al mondo. Si tratta di quattro telescopi principali equipaggiati con specchi primari di 8,2 metri di diametro e da quattro telescopi ausiliari mobili da 1,8 metri di diametro. Con questo sofisticato strumento, operativo fin dall’aprile del 1999,  gli astronomi possono vedere dettagli fino a 25 volte più piccoli rispetto a quelli osservabili con i singoli telescopi. Il VLT si trova all'osservatorio del Panaral su una montagna alta 2.635 metri nel deserto di Atacama, nel Cile  settentrionale. Come per la maggior parte degli osservatori mondiali, il posto è stato scelto per la lontananza da fonti di inquinamento luminoso  e l’assenza di umidità visto che sul Paranal non è mai piovuto a memoria d'uomo. Il VLTI è uno strumento talmente raffinato da essere in grado di ottenere immagini di qualità superiore persino del Telescopio Spaziale Hubble. Con il VLTI è possibile infatti osservare un oggetto grande 2 metri alla distanza che separa la  Terra dalla Luna  per cui dovrebbe poter rilevare i moduli di atterraggio lunari (il LEM aveva un diametro di 5 metri) lasciati sulla Luna dalle missioni Apollo. Un gruppo di scienziati europei si propone appunto di eseguire tale osservazione ma fino ad oggi non ha ancora ottenuto le necessarie autorizzazioni (che strano vero? Però è questo ciò che riportano i vari siti scientifici).



Le domande che ora emergono spontanee sono diverse  e le riassumo qui di seguito in ordine di importanza.

1.- Gli scienziati giustamente hanno realizzato tutti i centri astronomici di osservazione nei punti più alti e incontaminati del pianeta per eliminare il più possibile l’interferenza di umidità, polveri e inquinamento. Poi tra il 1969 ed 1972 sei missioni americane sbarcano sulla Luna  allontanandosi dalla Terra per quasi 400.000 chilometri, ed hanno l’opportunità straordinaria di riprendere le stelle e la Terra  in assenza di atmosfera. Scattano centinaia e centinaia di inutili immagini dell’impronta lunare, della bandiera e del Lem eppure non scattano nemmeno una misera fotografia della Terra e delle stelle.  Qualcuno sa spiegarmi perché?
 

2.- Visto che secondo la Nasa anche i migliori telescopi disponibili sulla terra non sono in  grado di riconoscere gli oggetti più piccoli di 50 metri, come è stato possibile programmare e progettare uno sbarco sulla Luna con quella specie di insetto metallico chiamato LEM se ancora oggi (né tantomeno nel 1969) nessuno è in grado di realizzare una mappa lunare abbastanza dettagliata da poter individuare e riconoscere un masso o un cratere di una decina di metri?


3.- Il LRO Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) è una missione robotica lanciata grazie al razzo Atlas V il 18 giugno 2009 ed aveva il compito di mappare la superficie della Luna.   Ha trascorso i suoi primi 3 anni in una bassa orbita polare per raccogliere informazioni dettagliate mentre poi si è posizionato su un'orbita ellittica stabile sopra il polo sud lunare. Eppure, nonostante la tecnologia avanzatissima rispetto al 1969, ciò che il satellite è stato in grado di riprendere e inviare a Terra  dai presunti siti di allunaggio sono solo delle immagini indefinite e sgranate  che non dimostrano assolutamente nulla riguardo la veridicità degli sbarchi. Come mai allora le immagini che giungono da Marte sono a colori e dettagliatissime anche se Marte è distante dalla Terra 56 milioni di chilometri mentre invece la Luna è distante solo 380.000 chilometri? Perché nessuno è in grado di far abbassare la sonda LRO su un’orbita più bassa degli attuali 22 chilometri  di altezza per scattare delle immagini in grado di eliminare finalmente ogni residua perplessità sugli sbarchi?

Qualcuno tempo fa avrebbe detto : “A pensare male si fa peccato però quasi sempre ci si azzecca.”


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1 commento:

  1. Il VLTI non è in grado di visualizzare realmente i siti di allunaggio con dettagli migliori dlla LRO, è bene che ti informi meglio. Ha una risoluzione di circa 100 metri per pixel se inquadra la luna, risoluzioni maggiori sono nell’infrarosso.

    La NASA ha mandato 5 orbiter sulla luna prima delle missioni Apollo per mapparla tutta ad una risoluzione di circa 1 metro per pixel, quindi dettagliatissima per organizzare i siti di allunaggio. Sugli orbiter c’erano installati anche sensori di radiazioni che hanno fornito valori esatti agli ingegneri per costruire navicelle sufficientemente sicure contro le radiazioni.

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