venerdì 23 ottobre 2015

LO STRANO CASO DELLA MORTE DI THOMAS BARON




Il 27 gennaio 1967 avviene un evento drammatico che cambierà il corso della storia delle missioni spaziali americane. Durante un’esercitazione sulla rampa 34 di Cape Canaveral  l’Apollo 1 si incendia improvvisamente e nel gigantesco rogo muoiono bruciati vivi  i tre astronauti Grissom, White e Chaffee.  L’opinione pubblica rimane sconvolta e si scatenano le polemiche sulla necessità di continuare a sprecare  denaro pubblico per missioni così inutili e pericolose. Il Senato americano attiva una Commissione d’inchiesta che viene affidata  a Thomas Ronald Baron, un addetto al Controllo Qualità e un Ispettore della Sicurezza per la North American Aviation (NAA), la società che costruì il modulo di comando dell’Apollo.
Baron  muove accuse pesantissime all’intera missione Apollo e il suo rapporto di 500 pagine fu consegnato al presidente del comitato parlamentare USA incaricato di investigare sulla morte dei tre astronauti. Nel suo rapporto  Baron punta il dito  non solo su tutte  le violazioni dei protocolli di sicurezza della NASA ma soprattutto mette in evidenza come le attuali conoscenze tecniche risultassero  del tutto insufficienti per poter ipotizzare di sbarcare sulla Luna nel breve e medio periodo.  
Qui di seguito viene riportato uno stralcio della deposizione di Thomas Ronald Baron resa di fronte alla sottocommissione del Senato per investigare le cause dell’incendio alla rampa 34, in cui morirono tre astronauti americani. Il presidente della commissione è  Mr Teague.
Mr. Teague: “Con le condizioni che lei ci ha illustrato qui, crede lei che potremmo avere successo in uno dei nostri tentativi?”
Mr Baron: “Nossignore, nossignore, non credo proprio.”
Mr. Teague: “Però abbiamo avuto un sacco di successi giusto?”
Mr Baron:  “Sissignore, li avete avuti, ma non con il programma Apollo.”
Dopo la sua  deposizione la NASA comimciò a temere che questa sarebbe stata la fine del progetto Apollo e presto  Baron divenne un bersaglio vivente.
Ecco la breve intervista  a Baron rilasciata il 21 aprile 1967 , esattamente sei giorni prima di morire.
D.- "Si sente la pressione della NASA?"
R.- "No! Anche se subito dopo l'incidente, mia moglie ha ricevuto telefonate minatorie, ma ora è tutto tranquillo.”
Però il 27 aprile 1967, esattamente una settimana dopo avere consegnato il suo rapporto, Baron rimane vittima di  uno strano incidente stradale e la sua auto viene travolta inspiegabilmente  da un treno. Baron muore assieme alla moglie ed alla figlia ma la notizia venne tenuta molto riservata e successivamente le  autorità avanzarono  l’ipotesi alquanto inverosimile di un suicidio. Dopo la morte di Baron il lungo rapporto scomparve misteriosamente e l’inchiesta si concluse rapidamente nell’arco di due sole settimane.  Nelle conculsioni finali le cause dell’incidente dell’Apollo 1 furono ricondotte solo ad una tragica fatalità causata da un corto circuito  nell’impianto di raffreddamento della capsula. Il finanziamento del progetto Apollo, costituito da trenta miliardi di dollari, era salvo e venne quindi riconfermato.


                                            Il romanzo è disponibile in formato digitale su:

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