"No,
ci dispiace, non torneremo più sulla Luna". Così Charles Bolden , ex
astronauta e attuale amministratore della NASA, ha spento gli entusiasmi di
chi, a gran voce, chiede da tempo un'altra missione lunare da parte dell’uomo,
a 40 anni dall'ultimo astronauta che ha camminato sul satellite della Terra,
quell'Eugene Cernan comandante dell'Apollo 17. "O meglio - ha precisato
Bolden nel corso di un recente meeting a Washington - non accadrà mai sotto la
mia amministrazione". E anzi avvisa i suoi successori: "Se qualcuno
cambiasse idea e organizzasse una nuova missione lunare nessuno, probabilmente,
vedrà mai un americano né sulla Luna, né su Marte, né su un asteroide. Non si
può cambiare il corso dell'esplorazione umana". Come a dire: i soldi sono
quelli che sono e la Luna è un libro ormai letto e messo da parte, meglio
concentrarsi su nuovi obbiettivi.Le parole di Bolden, insomma, ricalcano quelle
pronunciate esattamente tre anni fa dal presidente Barack Obama, che annunciò
il programma per le "esplorazioni spaziali" nel 21° secolo con un
discorso tenuto al John F. Kennedy Space Center: "Siamo già stati sulla
Luna e c'è ancora tanto da esplorare e da conoscere. In quell'occasione Obama
disse che il governo USA avrebbe stanziato, per i successivi cinque anni, 6
miliardi di dollari per permettere alla NASA di lavorare alle nuove missioni,
tra cui quella, affascinante, di portare un uomo su un asteroide entro il 2025.
Proprio in queste ore il giornalista americano Alan Boyle ha dichiarato di aver
appreso - da un membro dell'amministrazione Obama - che 100 milioni di dollari
sarebbero già pronti per il budget NASA del prossimo anno fiscale per lavorare
a una nave spaziale-robot in grado di catturare un piccolo asteroide e
trasportarlo nelle vicinanze della Luna entro il 2019, rendendolo facilmente
esplorabile da parte di una squadra di esseri umani qualche anno dopo,
probabilmente già nel 2021. Questa missione, sostiene la fonte di Boyle,
sarebbe propedeutica a una futura esplorazione di Marte da parte
dell'uomo. "Tutto ciò non esclude la partecipazione della NASA ad altre missione,
organizzate da terzi, che intendano riportare l'uomo sulla Luna" ha
spiegato Bolden. E qualcuno, come l'azienda privata Golden Spike, ci sta già
lavorando su, con l'intento di offrire un viaggio spaziale verso il nostro
satellite a prezzi non proprio modici : 580 milioni di euro a persona. Il
"no" alla Luna di Charles Bolden, inoltre, ha scatenato i
cospirazionisti che, da tempo, cercano di dimostrare - attraverso un'attenta
analisi dei filmati e delle fotografie di 40 anni fa - che lo sbarco dell'uomo
sulla superficie lunare sia un colossale "falso" realizzato a regola
d'arte dalla NASA. "Non possiamo tornarci perché in realtà non ci siamo
mai stati e non siamo in grado di arrivarci": questo, in sintesi, il
commento di chi non ha mai creduto all'allunaggio dell'Apollo 11 (luglio 1969)
e delle successive missioni. Per i sostenitori del "complotto lunare"
il "grande passo per l'umanità"di Neil Armstrong, primo astronauta
sulla Luna, non sarebbe stato mosso nello spazio bensì in uno studio
cinematografico. Un'ipotesi, questa, cavalcata da un film del 1978 di Peter
Hyams, Capricorn One, che racconta di una falsa missione su Marte organizzata
dalla Nasa per non vedersi cancellati i finanziamenti del governo. E da un
popolare libro del fotografo francese Philippe Lheureux, pubblicato nel 2001,
dal titolo Lumières sur la Lune.
Il romanzo è disponibile in formato digitale su:
Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su
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