lunedì 18 gennaio 2016

COME SONO STATE FALSIFICATE LE IMMAGINI DALLA LUNA





Tratto dal romanzo storico 
IL GIORNO DELLA VERITÀ
pubblicato da Youcanprint  - aprile 2017

Tutte le comunicazioni in diretta tra l’Apollo 11 e la sala controllo di Houston nel Texas sono avvenute solo durante i primi  quindici minuti  dopo il lancio dalla base di Cape Canaveral in Florida e immediatamente dopo veniva invece  attivato un  ponte radio che attraverso le grandi antenne di Goldstone in California, di Honeysuckle e di Parkes in Australia avrebbe rimandato le comunicazioni alla sala di controllo. In realtà la ricezione della trasmissione televisiva dallo spazio risultava  piuttosto complessa e macchinosa. La Luna infatti è distante circa 400.000 km e poiché gli astronauti avrebbero avuto a disposizione solo un trasmettitore TV alimentato a batterie con una piccola antenna parabolica di un metro di diametro era evidente che il segnale sarebbe arrivato sulla Terra debolissimo. Per riuscire a trasmettere le immagini  la NASA aveva quindi deciso di utilizzare il bianco e nero al posto del colore e di trasmettere le immagini a 320 linee di risoluzione anziché le solite 520 previste dallo standard televisivo statunitense NTSC. In questo modo la qualità delle immagini si sarebbe ridotta da trenta fotogrammi al secondo a dieci. Queste modifiche però comportavano una serie di problemi tecnici perché sarebbe stato necessario convertire il segnale televisivo fuori standard con quello comunemente utilizzato e questo poteva avvenire solo riprendendo con una telecamera le immagini captate dalla Luna direttamente dal monitor presso le stazioni riceventi terrestri. Fatto questo, il segnale sarebbe stato pronto per la distribuzione via satellite ma solo per i Paesi che utilizzavano già lo standard NTSC, mentre per tutti gli altri si doveva procedere con un’ulteriore conversione. L’inviato della CNN da Houston aveva spiegato  nei minimi particolari tutto questo complesso sistema di  trasmissione e quasi scusandosi aveva avvertito i telespettatori che le immagini provenienti dalla Luna sarebbero giunte sugli schermi con una notevole perdita di qualità. Secondo la NASA quelle preziose immagini in arrivo dalla Luna vennero catturate su nastri magnetici e messe da parte a futura memoria. In quel periodo furono utilizzati i primi nastri magnetici da due pollici, in gergo chiamati  “ampex”. Questi servivano per poter registrare le trasmissioni televisive che fino ad allora potevano essere mandate solo in diretta ma è proprio qui che la storia comincia a fare acqua da tutte le parti. Prima di tutto non si capisce bene perchè la NASA abbia sentito la necessità di sviluppare un sistema televisivo apposito e stranamente  “non compatibile” con le TV di tutto il mondo. Allora  infatti c’erano già le riprese a 16mm che potevano garantire delle immagini di buona  qualità mentre per la diretta TV potevano essere facilmente distribuite le immagini a 525 linee che avrebbero comunque soddisfatto la platea mondiale risultando di qualità molto superiore rispetto a ciò che invece è stato mostrato in quella notte.Con questo semplice escamotage nessun altro osservatorio al mondo è stato in grado di ricevere un solo fotogramma di quelli provenienti dalla Luna e così facendo il gioco di prestigio è perfettamente riuscito perché  tutto è nella mente di chi guarda. Interessante vero?





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