Da sempre noi siamo
abituati erroneamente a considerare lo spazio cosmico come un “vuoto” assoluto
sebbene nella realtà questo spazio sia attraversato costantemente da poderose
radiazioni solari che risultano milioni di volte più violente di quelle che noi
riceviamo sulla Terra. Invece sulla Luna, non essendoci l’atmosfera che
trattiene il calore, gli oggetti si scaldano solo per irradiazione o per
riflessione ma comunque mai per diffusione. Questo fatto determina che sulla
Luna lo scarto di temperatura fra le zone illuminate e quelle in ombra sia
molto più forte che non sulla Terra. Le temperature sulla Luna possono così
raggiungere i 100° al sole mentre nelle zone all’ombra si raggiungono
facilmente i 130° sotto zero. Se pensiamo a cosa si prova d’estate, uscendo
dall'acqua bagnati, nel passare dal sole all’ombra (dove lo scarto sarà al
massimo di 10-15° centigradi), diventa difficile immaginare come abbiano fatto
gli astronauti sulla Luna a transitare continuamente dal sole all’ombra senza accusare
nessun problema nonostante uno scarto di irradiazione termica di oltre 200
gradi. La NASA ci racconta che all’interno le tute sarebbero state
appositamente refrigerate, ma se le tute fossero state davvero refrigerate, non
appena gli astronauti passavano all’ombra sarebbero dovuti rimanere
immediatamente congelati perché ancora oggi non si conosce nessuna tecnologia
in grado di raffreddare l'interno di una tuta, chiusa ermeticamente, senza un
qualunque compressore e decompressore che possa trasformare e dissipare il
calore nel vuoto atmosferico. Contrariamente a ciò che la gente comune può
pensare, gli oggetti che sono riscaldati non si possono raffreddare nello
spazio. Infatti caldo e freddo non esistono nel vuoto dello spazio e quindi
sulla Luna tutti gli oggetti che sono all’ombra non si raffreddano perché lo
spazio è freddo ma solo perché le molecole dell’oggetto rallentano a causa
della resistenza che deriva dalla collisione con altre molecole e questo
succede continuamente finché viene trovato un punto di equilibrio che si
raggiunge solo a condizione che l’oggetto sia al riparo della radiazione
diretta o indiretta del sole. Il vuoto dello spazio costituisce quindi per
tutti gli oggetti un isolante perfetto ma essi impiegano comunque molto tempo per
potersi raffreddare dopo che sono stati tolti dall’esposizione alla luce
irradiata dal sole. La luce proveniente dalla superficie della Luna è in buona
parte costituita dalla luce solare riflessa che ha la stessa composizione della
luce solare ma con un’intensità leggermente accentuata determinata dalle
lunghezze d’onda più lunghe. La Luna assorbe la maggior parte della luce solare
incidente poiché ne viene riflesso solo il 7% (l’albedo visuale 0,07). La
temperatura della superficie lunare, causa l’assenza di atmosfera e la
bassissima conduttività termica del suolo lunare, ha oscillazioni di circa
270ºC nell’arco di un giorno lunare e raggiunge i 130 ºC, quando è esposta al
Sole mentre precipita fino -140 ºC all’ombra. Per la Luna compiere una
rotazione intorno al proprio asse e una rivoluzione intorno alla Terra,
richiede lo stesso intervallo di tempo (ovvero un mese). Ogni punto della sua
superficie, quindi, resta illuminato per 14,5 giorni, raggiungendo in
media una temperatura superficiale di 100 gradi, mentre nella lunga notte
Lunare essa scende, sempre in media, fino a -130 gradi. L'atmosfera, sulla
Luna, è praticamente assente e non può quindi uniformare la temperatura come
accade sulla Terra. La temperatura di un corpo non è costante e quindi anche per la
Luna non è possibile stabilire un unico valore come misura della temperatura.
Questo avviene innanzitutto perché la temperatura varia da zona a zona poiché
la superficie della Luna non è liscia ne uniforme ed è quindi esposta in
modo diverso alla luce solare. In secondo luogo perché la temperatura anche
nello stesso punto oscilla nel tempo. E’ per questo che, in genere, si
riportano erroneamente i valori della temperatura ottenuti facendo la
media aritmetica di temperature ottenute in momenti e in zone
diverse. Invece bisognerebbe sempre considerare che, al contrario di ciò
che avviene sul nostro pianeta, la temperatura lunare al livello
della superficie subisce grandi variazioni tra le zone illuminate dal Sole e le
zone in ombra e questi notevoli sbalzi termici sono in gran parte dovuti alla
totale assenza di un’atmosfera che impedisce l’irradiazione del calore in
prossimità della superficie e impedisce quindi la mitigazione dei raggi solari.
Per questi motivi la temperatura sulla Luna subisce drastici cali nel
passaggio dalle zone che ricevono la luce del Sole alle zone buie, e viceversa.
Riguardo al presunto sbarco lunare dell’Apollo 11 nessuno ha mai saputo
spiegare perché durante il viaggio di andata e ritorno era stato studiato un
sistema che consentisse alla navicella di ruotare su se stessa impedendo così il
surriscaldamento dovuto ai raggi solari mentre una volta sceso sulla superficie
lunare il LEM era rimasto saldamente ancorato al suolo senza possibilità di
sfuggire ai raggi solari per tutta la durata dello sbarco e cioè per ben 21 ore
e 37 minuti. Se osserviamo le immagini di allora si può notare come il LEM
fosse rivestito con una specie di carta stagnola simile alla carta da forno domopack ed era fissato con nastro
adesivo. Sembra incredibile poter credere ad una simile eventualità eppure
nell’immaginario collettivo la televisione di allora era riuscita nell’impresa
di far sembrare vera la più inverosimile delle bugie e questa convinzione è
talmente radicata nella memoria storica che resiste e sfugge ad ogni
dimostrazione logica.
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