Tratto dal romanzo di Guido Travan
IL GIORNO DELLA VERITÀ
Pubblicato da Youcanprint e da Streetlib nel 2017
«No, non ho fatto in tempo... è
interessante?»
«Credo proprio di sì. Utilizzando le
sequenze filmate fornite dalla NASA un certo Jim Collier ha fatto alcune
considerazioni molto importanti. Come sai sulla Luna la forza di gravità è solo
un sesto di quella presente sulla Terra mentre invece la massa rimane sempre
identica ed invariata. Partendo da questi dati certi ha ritenuto giustamente
che sulla Luna siano possibili dei movimenti che sulla Terra sarebbero invece
proibitivi. Jim Collier riteneva che un astronauta inginocchiato sul suolo
lunare sarebbe stato in grado di potersi rialzare facendo semplicemente leva
con la massa dello zaino e del suo busto oppure di sollevarsi dalla tipica
posizione per flessioni solo con una leggera spinta delle mani. Fin qui credo
che si possa essere tutti d’accordo, giusto? Adesso però guarda bene queste
immagini...»
Sullo schermo si vedeva un astronauta
della missione Apollo 15 inginocchiato sul suolo lunare che tentava
disperatamente di rimettersi in posizione verticale senza però riuscirci.
«Tieni sempre presente che a causa
della ridotta forza gravitazionale gli astronauti sulla Luna pesavano solamente un sesto del loro peso sulla Terra. Considera che il peso di un astronauta
è di circa 80 chilogrammi a cui se ne devono poi aggiungere altri 90 per
l’equipaggiamento completo formato da tuta e zaino, anche se su questo aspetto
ci sarebbe parecchio da dire...»
«Tu non ci credi?»
«90 chili sono un’enormità e poi che
cosa doveva contenere lo zaino di così pesante? Per farti un’idea prova a
pensare che un comune sacco di cemento ha più o meno lo stesso ingombro e pesa
solo 25 chilogrammi.»
«Non capisco... insomma, perché
avrebbero dovuto mentire anche sul peso dello zaino?»
«Te lo spiego dopo, adesso però
lasciami finire il ragionamento. Dunque, sempre secondo tutti i dati ufficiali
forniti dalla NASA, sulla Terra l’astronauta perfettamente equipaggiato poteva
pesare complessivamente 170 chilogrammi mentre sulla Luna questo peso si
riduceva a soli 28 chilogrammi. Perché dunque l’astronauta del filmato avrebbe
dovuto fare tanta fatica per rialzarsi dopo una caduta?»
Fece nuovamente partire il filmato in
cui si poteva vedere l’astronauta sollevarsi affannosamente solo al quarto
tentativo e a quel punto Harrison fermò bruscamente l’immagine per farla
ritornare indietro e rivederla in maniera rallentata. Una frazione di secondo
prima che l’astronauta si ritrovasse in piedi era possibile intravvedere alle
sue spalle un impercettibile riflesso luminoso.
«L’hai notato anche tu, vero? È come se qualcuno improvvisamente avesse tirato verso l’alto una sottile
fune di acciaio per aiutare l’astronauta in difficoltà. Una cosa molto simile
la puoi osservare anche nel filmato di ripartenza del LEM dal suolo lunare: in
questo caso si nota che il binario sul quale scorre la navetta viene tradito
dallo scintillio causato dalle polveri. Bene, adesso posso ritornare al
discorso di prima riguardo al peso dello zaino. Devi sapere che nonostante
sulla Luna la forza di gravità risulti solo un sesto di quella terrestre e gli astronauti completamente equipaggiati
pesino solo 28 chilogrammi i loro salti non sono mai stati più alti di 60
centimetri. Questo fatto aveva destato qualche perplessità tra gli osservatori
più attenti ma la stranezza sarebbe stata ancor più imbarazzante da spiegare se
il peso dello zaino sulla Terra fosse stato di 60 chilogrammi invece dei 90
chilogrammi ufficialmente dichiarati. In questo caso infatti il peso
dell’astronauta sulla Luna sarebbe risultato di soli 23 chilogrammi e quindi
sarebbe stato lecito attendersi salti di altezze molto superiori a quelle che i
filmati hanno mostrato.»
Il romanzo è disponibile in formato digitale su:
Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su
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