giovedì 21 dicembre 2017

ANNUNCI E BUGIE



Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato una nuova direttiva per la NASA per riportare l’uomo sulla Luna e successivamente, su Marte. A darne notizia è la stessa Casa Bianca, a 45 anni dall’ultima missione Apollo sulla Luna del 1972. La nuova Space Policy Directive ordina alla NASA di porsi alla guida di un “programma innovativo di esplorazione spaziale” che porti di nuovo astronauti sulla Luna e crei le condizioni per arrivare anche su Marte. Insomma l’intento è quello di creare le condizioni per una missione marziana per cui la Luna diventa un passo intermedio necessario a perfezionare le tecnologie in vista del successivo passo verso il Pianeta Rosso. Trump ha affermato che “questa volta non pianteremo solo la nostra bandiera e non lasceremo solo la nostra impronta, stabiliremo delle fondazioni per una successiva missione su Marte e forse, un giorno, per molti altri mondi al di là di quest’ultimo”. Nello stabilire la nuova iniziativa, Trump ha però cancellato quella avviata dal suo predecessore: Obama aveva infatti finanziato una missione verso un asteroide per studiarne meglio le caratteristiche, ma questa missione verrà abbandonata in favore delle missioni verso i corpi celesti più grandi. La NASA ha affermato che includerà questo programma nelle richieste di finanziamento “già” a partire dal 2019 e dunque sembra che l’intento sia di avviare le missioni in tempi relativamente brevi.


In vista del cinquantesimo anniversario del primo volo lunare con uomini a bordo (Apollo 8, nel dicembre 1968), il governo americano si mobilita per far credere all’opinione pubblica che sia possibile andare nello spazio profondo e su altri pianeti. Trump, come Barak Obama e anche George Bush prima di lui, annuncia proclami di imminenti e trionfali meravigliose avventure americane nello spazio più profondo con la creazione di avamposti e basi lunari di appoggio per la conquista di satelliti e pianeti lontani e perfino di comete e asteroidi.
Facile da annunciare e da promettere…


Peccato che ancora oggi l’uomo non sia in grado di allontanarsi dalla Terra per oltre 673 chilometri (record registrato durante le missioni shuttle).
Peccato che la modernissima stazione internazionale ISS stazioni in orbita bassa a soli 380 chilometri dalla Terra.
Peccato che la missione Orion che già nel 2005 doveva portare in orbita media 4 astronauti ad una distanza di 5.000 chilometri dalla Terra sia stata invece rinviata al 2009, poi al 2014, poi al 2017 e infine al 2021 (ora si parla addirittura al 2023)  per la necessità di studiare adeguati scudi termici a protezione delle micidiali radiazioni della fasce di van Allen.


Peccato che la Luna è distante dalla Terra circa 400.000 chilometri dalla Terra e quindi forse una piccola domanda dovrebbe sorgere spontanea.
Non è un po’ strano che nel 1969 gli americani fossero riusciti a schermare perfettamente la navicella dell’Apollo 11 in modo che gli astronauti potessero superare indenni le fasce di van Allen e poi riuscire a sbarcare felicemente sulla Luna mentre ora, dopo quasi 50 anni, non siano più in grado di risolvere lo stesso identico  problema della schermatura? Hanno forse perso i progetti e non sono più in grado di rifarli?
Come sempre la storia si ripete anche se cambiano i protagonisti:  una volta le bugie le raccontava Bush e poi Obama, oggi le racconta Trump. Ci pensano poi le televisioni a trasformare le bugie in verità. Su questo punto gli americani sono davvero imbattibili.
Sono così bravi da essere riusciti  perfino a far credere al mondo di aver camminato sulla Luna! Insomma, cosa volete di più?


                                             Il romanzo è disponibile in formato digitale su:

Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su



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