martedì 10 novembre 2015

LO STRANO SILENZIO DEI RUSSI





      
     La NASA non é nient’altro che un reparto militare “travestito” da civile e quando si é presentata l’occasione  di ricevere  un finanziamento  da trenta miliardi di dollari non é stata a guardare troppo per il sottile pur di  garantirsi tutta la segretezza necessaria. In questo senso ci sono state almeno una decina di morti piuttosto sospette su cui ancora adesso non é stata fatta chiarezza. Per quanto riguarda i russi invece sono convinto che avessero scoperto molto presto  di essere stati fregati ma di fronte all’opinione pubblica si trovavano nella scomoda posizione dei perdenti. Penso che    non avendo a disposizione le prove necessarie per poterlo dimostrare hanno deciso di adottare un atteggiamento di basso profilo per non peggiorare la situazione. Insomma hanno dovuto inghiottire il rospo masticando rabbia in silenzio. In realtà se ci pensi bene é piuttosto sorprendente che proprio in quegli anni sia stato svìluppato il programma spaziale congiunto Apollo-Soyuz e che negli anni seguenti la collaborazione si é consolidata fino a portare insieme nello spazio gli equipaggi russi e americani. È come se gli americani avessero comperato la loro complicità mettendo a disposizione dei russi le ultime preziose conoscenze tecnologiche che garantivano loro molte applicazioni concrete soprattutto in campo civile.
Non tutti i russi sono rimasti in silenzio e soprattutto negli ultimi anni hanno avanzato molti dubbi basati su ricerche scientifiche.
Stanislav Pokrovsky, nel 2007 ha analizzato, con quattro metodi differenti, i filmati del primo stadio del Saturn V dopo il lancio dell’Apollo 11. Ha rilevato una velocità reale che, al massimo, equivarrebbe alla metà (1,2 km/s) di quella dichiarata dalla NASA (2,4 km/s). Ha concluso che sulla Luna si sarebbero potute portare al massimo 28 tonnellate anziché 46, e sarebbe stato possibile compiere solo un’orbita intorno alla Luna, ma non allunare con uomini e poi tornare sulla Terra.
Nel 2008 Pokrovsky ha ritenuto di aver stabilito la ragione per cui una velocità più elevata sarebbe stata impossibile: problemi con la superlega Inconel X-750, usata nel motore F-1, che non sarebbe stato sufficientemente studiata a quel tempo. La stima della spinta del motore F-1 avrebbe dovuto essere diminuita del 22,5% per via di cambiamenti che, secondo Pokrovsky, derivano dalle alte temperature e dalle deformazioni plastiche di quel materiale. A partire da questi assunti ha rilevato la stessa velocità rilevata negli altri suoi studi. Pokrovsky sostiene che la stima della velocità del Saturn V sarebbe “la prima prova diretta dell’impossibilità dell’allunaggio dell’Apollo” e che quindici specialisti con qualifiche scientifiche hanno fatto una peer review del suo articolo sul tema e che le loro annotazioni non hanno cambiato i risultati finali.
Il teorico del complotto Juri Mukhin, nel suo libro “L’affare Luna negli USA” (2006, edito in lingua russa) accusa, oltre all’establishment statunitense, anche il Comitato centrale del Partito comunista sovietico e alcuni scienziati sovietici, per non aver denunciato la NASA, in una sorta di scambio di silenzi omertosi.
La Russia vuole aprire un'indagine per scoprire se gli americani hanno davvero mandato uomini sulla Luna con le missioni Apollo.Vladimir Markin, influente portavoce del Comitato Investigativo del governo russo, ha infatti pubblicato un esditoriale sulla Izvestija ( che è stato tradotto in inglese sul Moscow Times perchè non sfuggisse a nessuno), nel quale afferma che un'inchiesta potrebbe "rivelare nuovi retroscena su questi storici viaggi spaziali". In particolare Markin pensa che potrebbe capire meglio per quale ragione la Nasa abbia distrutto i preziosi filmati originali del primo allunagguio di Nei Amstromng e Buzz Aldrin avvenuito nel luglio del 1969, giustificando la decisione con la necessità di contenere i costi. I russi vorrebbero anche sapere che fine abbiano fatto le pietre lunari portate sulla Terra nel corso di svariate missioni e delle quali non si hanno più notizie. Usando una figura retorica per affermare quello che nega Markin ha scritto : "Non vogliamo sostenere che gli americani non siano andati sulla Luna e che abbiano semoplicemente girato un film sulla missione ma tutti questi reperti scientifici fanno parte del patrimonio dell'umanità e la loro scomparsa senza lasciare traccia rappresenta una perdita per tutti noi. In questo senso un’indagine potrebbe rivelare che cosa è realmente accaduto."

La Nasa aveva dovuto ammettere già nel 2006 di non essere più in grado di rintracciare gli storici nastri girati nel 1969 durante la missione Apollo 11 ed un'inchiesta interna aveva appurato che questi erano stati cancellati per errore assieme ad altre 200 mila registrazioni per poter riutilizzare le cassette e risparmiare sul badget. E' vero che probabilmente anche alla Nasa lavorano dei cretini ma in tutto il mondo la spiegazione candidamente fornita dal centro di Houston era sembrata talmente sconcertante da risultare poco credibile. L'ente spaziale americano si era difeso affermando di avere comunque rielaborato le immagini di emittenti televisive come la CBS e di averne ricavato filmati persino più nitidi dell'oroginale ma i russi sospettano che l'operazione sia servita solo ab togliere di mezzo alcuni dettagli che avrebbero potuto rivelare qualcosa di molto imbarazzante se osservati con le tecnologie digitali oggi disponibili. Già nel 1969 l'allora Unione Sovietica aveva dubitato che la missione sulla Luna si fosse effettivamente svolta e Mosca aveva sempre sostenuto che gli Stati Uniti d'America non disponevano ancora della tecnologia necessaria per realizzare un'imopresa così complessa ma all'epoca dei fatti quelle insinuazioni erano sembrate solo il frutto dell'invidia e di un clima da guerra fredda . Oggi , dopo le sanzioni seguite alla crisi ucraina, sembra che quello stesso clima sia tornato riportando alla luce tutti i dubbi , i veleni ed i sospetti di allora e lo stesso Markin, dopo 46 anni di silenzi, afferma che presto potrebbe fare delle rivelazioni molto imbarazzanti su questo argomento. In particolare Vladimir Markin chiede di fare chiarezza sulle rocce lunari che hanno avuto una sorte alquanto strana. Già nel 1973 l’allora presidente americano Richard Nixon aveva deciso di donare dei piccoli frammenti lunari sigillati nel plexiglass a decine di Stati nel mondo ma ben 180 di questi reperti sono misteriosamente scomparsi. Alcuni sono stati ritrovati ma la cosa strana è che poi le analisi di verifica hanno riscontrato che essi in realtà erano solo frammenti di rocce terrestri ed allora i dubbi alimentano nuovi e inquietanti sospetti. Una cosa sola è certa: i reperti lunari donati al museo di Amsterdam da Amstrong e Aldrin in persona sono risultati dei falsi reperti lunari.



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