mercoledì 15 febbraio 2017

SUI LUOGHI DI APOLLO 17?


Articolo interessante apparso su focus del mese di febbraio 2017 (pag.81).
Sono ormai passati già dieci anni  da quando è stato istituito il premio Lunar x price e fino ad oggi nulla è ancora accaduto. Si accettano scommesse sul fatto che anche questa volta troveranno il pretesto per annullare la missione.
Questa è la cronistoria del premio LUNAR X PRICE
Nel 2007 la Google ha istituito il concorso scientifico internazionale denominato Lunar x prize con un premio di 30 milioni di dollari da assegnare alla prima organizzazione privata che fosse riuscita a mandare un robot sulla Luna in uno qualunque dei sei luoghi storici delle missioni Apollo. Una volta allunato il robot avrebbe dovuto percorrere almeno 500 metri sul suolo lunare trasmettendo a Terra in diretta delle immagini ad alta risoluzione. La società tedesca Part Time Scientist aveva aderito all’iniziativa dichiarando che avrebbe inviato il suo robot Asimov sui luoghi dell’ultimo allunaggio, quello di Apollo 17 e sembrava che finalmente questo evento avrebbe fatto chiarezza una volta per tutte sui dubbi degli sbarchi sulla Luna. Invece la NASA ha inviato alla Google una “raccomandazione” affinchè nel bando di partecipazione venisse inserito il divieto di attraversamento e di sorvolo su tutte le sei zone degli allunaggi per un raggio di almeno 2 chilometri. Questa raccomandazione deve essere stata molto convincente visto che la Google l’ha immediatamente recepita modificando il bando. Se guardiamo sul web (https://it.wikipedia.org/wiki/Google_Lunar_X_Prize) si scopre che hanno cancellato ogni riferimento alla raccomandazione/proibizione della Nasa, come se ognuno dei partecipanti potesse liberamente scegliere il luogo lunare da esplorare con il robottino e da cui inviare le immagini in diretta. A questo punto non si può non pensare male  visto che la Nasa avrebbe avuto tutto l’interesse di poter dimostrare al mondo l’autenticità dei sei presunti sbarchi  lunari e la sua giustificazione fa acqua da tutte le parti. La Nasa infatti ha affermato che tale divieto serve a salvaguardare i 6 siti storici da possibili contaminazioni esterne che comprometterebbero irrimediabilmente i reperti tutt’ora presenti sul suolo lunare. Vorrebbero insomma  farci credere che una sonda automatica senza equipaggio a bordo che orbiti nello spazio infinito senza l’ausilio di motori che non emettono alcun gas di scarico, che non scenda a terra e che si limiti ad eseguire filmati o fotografie  del suolo lunare da meno di 2 km di altezza  possa provocare un  inquinamento ambientale simile a quello provocato da una coda di macchine con il motore acceso in centro città. 

Con il denaro hanno comprato il silenzio degli astronauti e con lo stesso denaro adesso cercano di allontanare il giorno della verità. La cosa più triste è che in realtà la NASA si comporta come se la Luna fosse una sua esclusiva proprietà. Sta di fatto che sono passati quasi 10 anni da quando è stato istituito il premio nel 2007 e ancora oggi nessuna sonda è riuscita nell’impresa di allunare e di inviare immagini dalla Luna. Eppure  tra il 1969 ed il 1972 ci sarebbero state ben 6 missioni americane a far scendere sulla Luna non solo le sonde ma persino 12 astronauti che  avrebbero realizzato le storiche imprese  senza nemmeno l’ausilio di satelliti  GPS, personal computer, disegni in 3D , autocad, macchine fotografiche digitali ecc. Non c’è nessun dubbio, c’è proprio da crederci!



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