giovedì 25 febbraio 2016

APOLLO 11 E ALTRE BUGIE



E’ inutile nascondersi dietro ad un dito perché ormai  la Nasa , grazie alla tecnologia avanzatissima di rendering digitale, può creare qualunque effetto realistico dello spazio cosmico in grado di simulare perfettamente la realtà. Questo significa in sostanza  che oggi più che mai i tecnici della Nasa sono in grado di manipolare le immagini ed i dettagli  in maniera così professionale da poter  inscenare qualunque cosa senza timore di essere smentiti e convincere l’opinione pubblica grazie ai mass media compiacenti e servili. Non è una cosa da poco perché se fino ad ora era possibile sollevare dubbi e sospetti più che fondati sulle presunte missioni Apollo grazie all’analisi delle storiche e controverse immagini lunari, ora è diventata una missione impossibile poter individuare una manipolazione nelle immagini a colori  dettagliatissime che la Nasa afferma giungere da Marte. Bisognerebbe quindi fare un atto di fede e credere che la Nasa non potrebbe mai, per nessuna ragione, mentire su questioni di scienza così delicate e affascinanti. Però poi riaffiorano i ricordi delle ombre convergenti delle foto sulla Luna e tutte le certezze vacillano. Come si fa a credere ancora alla Nasa? I dubbi si fanno più forti se si pensa che dal dicembre del 1972 (quando l’Apollo 17 avrebbe allunato nell’ultima missione lunare) nessun astronauta americano né di nessun’altra nazione al mondo è mai ritornato sulla Luna anche se da allora sono passati 44 anni e nel frattempo il progresso ha avuto un’accelerazione enorme. Non solo, ma da allora nessun astronauta ha mai superato l’orbita terrestre bassa  dove si trova la stazione spaziale internazionale. Questa  però dista dalla Terra solo 380 chilometri, una miseria rispetto ai 384.000 chilometri che separano la Terra dalla Luna. Guarda caso gli americani continuano a mandare sonde nello spazio per studiare la complessità delle radiazioni di Van Allen che risultano letali per gli esseri umani dopo i 14.000 chilometri di altezza dalla Terra. La missione Orion era stata recentemente progettata per poter mandare degli astronauti in orbita a 5.000 chilometri dalla Terra “già” nel 2021 ma questa missione è poi stata spostata al 2023 perché non sono ancora in grado di proteggere adeguatamente la navicella  dalle micidiali radiazioni di Van Allen. In sostanza hanno scoperto che le radiazioni sarebbero pericolose già a 5.000 chilometri dalla Terra. Ma se è così, come hanno fatto a superarle indenni gli astronauti delle missioni Apollo 11-12-14-15-16-17 che avrebbero raggiunto la Luna per ben sei volte tra il 1969 ed il 1972 con una tecnologia arcaica rispetto a quella odierna?  Poiché non credo all’involuzione del progresso, c’è una sola spiegazione possibile e cioè che quelle storiche missioni Apollo siano state solo una straordinaria messinscena messa in atto con l’inconsapevole complicità di tutti i mezzi di informazione. Una menzogna ripetuta all’opinione pubblica dieci, cento, mille volte finisce poi per diventare una verità consolidata difficile da sradicare. L’America nel 1969 ha vinto la sua guerra contro l’unione sovietica e come sempre accade in tutte le guerre la verità è la prima vittima ed i libri di storia sono scritti sempre dall’esercito vincitore. 



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