La
posizione della Terra e della Luna vista dallo spazio, non appare congruente
con i dati forniti dalla NASA per le missioni Apollo poiché l’iperbole di
quelle missioni dipendeva dal tipo di spinta sprigionata dai motori per
uscire fuori dall’orbita terrestre ed entrare in quella lunare. Se la spinta
era unica, allora l’iperbole, secondo Keplero, doveva essere molto ampia, più o
meno circa cinque volte la distanza Terra-Luna (vedi
grafico n.1). Se invece la spinta fosse stata data in due o più fasi,
allora la distanza percorsa sarebbe diminuita (vedi graficon.2), e quindi
necessariamente anche il tempo occorrente non avrebbe dovuto essere quello
dichiarato ma di sole 30 ore. Sebbene la spinta del terzo stadio potesse essere
utilizzata per più accensioni, dopo la piccola spinta per realizzare il
completo assetto nell’orbita terrestre a 28.000 km/h, per uscire da questa ed
entrare nell'orbita lunare fu utilizzata per imprimere un'unica spinta e
portare il complesso alla velocità di 39.000 km/h. Dopo, la manovra di aggancio
della navetta per agganciare il LEM. È evidente che la soluzione
utilizzata (cioè seguendo il diagramma della grande ellisse) comportava un
allungamento dell’orbita tale da allungare la distanza per la traiettoria di
andata e questo avrebbe comportato un tempo tra la partenza dalla Terra e
l’allunaggio (indicato in tabella di circa 70÷100 ore). Tale tempo, quindi, era
circa lo stesso comunicato ufficialmente dalla Nasa per l’invio di una
navicella verso la Luna con un vettore che utilizzava un'unica spinta. Ma con
degli uomini a bordo, la necessità di perdere tempo sarebbe stata proprio
l’ultima cosa da fare e quindi non si comprende perché mai non adottarono
più spinte con il terzo stadio al fine di diminuire il tempo del viaggio? La
cosa inspiegabile è che nelle rarissime immagini della Terra mentre si
allontana o della Luna che si avvicina, non c’è alcuna variazione della
vista dei due astri nonostante gli astri dovessero apparire molto
diversi a seconda della posizione della navicella durante tale viaggio in
un vero percorso ellittico. Invece in tali immagini sia la Terra che la
Luna appaiono come se la navicella seguisse una traiettoria retta anziché
quella ellittica prevista dalla Nasa. Se utilizziamo il percorso dichiarato
dalla Nasa e rappresentato nelle traiettorie della missione, a forma di esse
schiacciata, si può riprodurre con esattezza anche il calcolo del tempo del
viaggio. Quindi, se in base al tragitto dichiarato dalla Nasa la distanza
totale doveva risultare di 600.000 km e se questa distanza doveva essere percorsa
ad una velocità media di 16.500 Km/h (cioè 39.000-6.000 = 33.000:2) risulta che
per completare il viaggio secondo lo schema fornito dalla Nasa, sarebbero bastate
solo 36 ore e 30 minuti (cioè 600.000:16.500). Questo tempo è circa la
metà di quello dichiarato (70 ore)! La Nasa non spiegò mai perché avesse scelto
di utilizzare una traiettoria che comportasse un viaggio di oltre un giorno più
lungo per il ritorno ma il motivo appare semplice: avrebbero dovuto far vedere
altre immagini sia della Terra in allontanamento curvo che della Luna in
avvicinamento curvo, ma non le avevano.
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