Sembra
che tra i documenti riservatissimi emersi dalle recenti indagini su
Wikileaks svolte dalla CIA sia spuntato fuori un documento top secret
relativo agli sbarchi sulla Luna. Tale documento sarebbe stato predisposto dal
governo americano nell’eventualità in cui una sonda straniera o un satellite
non americano avesse divulgato le immagini dettagliate dai siti degli sbarchi
delle missioni Apollo rivelando in maniera inconfutabile l’inesistenza degli
sbarchi. Tale ipotesi era stata presa seriamente in considerazione recentemente
quando la Google aveva indetto una gara per la ricerca scientifica
internazionale offrendo con un cospicuo premio in denaro per il primo
satellite che fosse stato in grado di inviare immagini dettagliate da almeno
uno dei luoghi degli sbarchi lunari. Fino ad oggi nessuno ha mai confermato o
smentito tale indiscrezione e sull’esistenza di tale documento è calato un
imbarazzante silenzio. L’unica cosa certa è che l’America non vuole mai farsi
trovare impreparata di fronte a qualsiasi situazione. Il testo della
dichiarazione ufficiale sarebbe stato predisposto per il presidente Barack
Obama ma ora potrebbe servire al nuovo presidente Donald Trump.
Sinceramente
non credo che questo possa avvenire in tempi brevi per il semplice motivo che
quando hai il potere non devi dire la verità tuttavia, essendo un scrittore, mi
sono immaginato il giorno in cui il presidente Donald Trump si dovesse trovare
nella condizione di ammettere
pubblicamente il gigantesco inganno americano dello sbarco sulla Luna. Essendo uno scrittore da un milione di
copie (più o meno, dai non facciamo le pulci) mi sono permesso di suggerire al
presidente americano il testo del discorso in maniera da poter addolcire nei
limiti del possibile la sua immensa figura di merda.
Ecco
il testo.
“Oggi
per tutti noi questo sarà ricordato come un giorno triste. Ciò che sto per
dirvi potrebbe minare nel profondo le nostre credenze più radicate che sono state
uno dei principali motivi dell’orgoglio americano. Prima di continuare voglio
però rassicurare che l’America è sempre stata una grande Nazione e vi
garantisco che continuerà ad esserlo
anche in futuro perché nonostante tutti gli errori commessi nulla potrà mai
scalfire il senso di orgoglio e di appartenenza alla nostra Patria. E’ arrivato
però il momento di dover affrontare il giorno della verità, una verità taciuta
e occultata per quasi 50 anni. Una
verità che è stata vittima dell’inganno di un gruppo di persone irresponsabili
che hanno messo in atto un disegno criminale solo per interessi
personali, politici ed economici. La verità è tanto più difficile da raccontare
quanto più a lungo essa è stata taciuta ma se per molti di voi
risulterà difficile da accettare vi assicuro che lo è soprattutto per me
che sono il vostro presidente e rappresento tutta l’America. Non ci possono
essere e non ci saranno giustificazioni o scuse per questa vergognosa vicenda
perché le conseguenze rischiano di infangare per sempre l’immagine della nostra
Patria. La vicenda a cui mi riferisco riguarda tutte le missioni Apollo e tutti
gli sbarchi sulla Luna tra il 1969 e il 1972. Negli anni successivi alle
missioni qualcuno aveva sollevato critiche e perplessità che avevano messo in
dubbio l’autenticità degli sbarchi arrivando ad accusare la Nasa ed il governo
americano di averle falsificate per poter vincere la competizione con l’Unione
Sovietica. Ebbene, ciò che allora veniva definito come infondato complottismo
si è rivelato purtroppo essere veritiero. E’ con profonda amarezza che oggi,
qui di fronte a voi ed al mondo intero, sono a chiedere scusa per il gigantesco
inganno perpetrato da poche persone ai danni dell’intera umanità. Sembra una
cosa difficile da dover accettare ma è necessario farlo perché non ci possono
essere due verità: l’uomo non è mai sceso sulla Luna e ancora oggi non c’è
nessuna Nazione al mondo che abbia le conoscenze e le capacità per poter
realizzare una simile un’impresa. L’imbarazzo e la vergogna che provo deve però
lasciare presto il posto al desiderio di riscatto ed in qualità di presidente
della più importante Nazione al mondo mi impegnerò affinché il sogno infranto
possa diventare un nuovo straordinario stimolo per poter raggiungere questo traguardo
nel più breve tempo possibile. Io voglio pensare, sperare e credere che la
storia non dovrà essere riscritta completamente perché noi faremo in modo che
siano solo le date a dover essere
modificate e che raggiungeremo questo traguardo molto presto, forse già nel
2030. Mi rendo conto che in questo
preciso istante il popolo americano si sentirà ferito, disorientato e tradito ma
non ho nessun dubbio sul fatto che saprà
risollevarsi e con l’aiuto di Dio saprà riconquistare nuovamente la fiducia del
mondo e potrà guardare al futuro con la determinazione e l’intelligenza
necessaria per raggiungere qualsiasi ambizioso obiettivo, qualsiasi sogno e
qualsiasi traguardo. Nulla del nostro futuro ci potrà essere precluso e se lo
vogliamo tutti assieme, nulla ci potrà fermare ed io vi guiderò.”
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