venerdì 3 agosto 2018

L'ARTE DI RENDERE VERA UNA MISSIONE FALSA




Oggi L’America e la Nasa non vogliono solo arrivare su  Marte e sui  satelliti più vicini con equipaggi umani a bordo ma vogliono esplorare lo spazio profondo e andare addirittura oltre il sistema solare fino a raggiungere altre galassie. L’ambizione potrebbe apparire del tutto legittima e perfino realistica se uno non si rendesse conto della realtà dei fatti facendo un semplice ragionamento.
Marte è distante dalla Terra 56 milioni di chilometri (nel punto minimo, mentre in quello massimo arriva a 401 milioni di chilometri).
La Luna  è distante dalla Terra 383.000 chilometri.
La stazione spaziale internazionale orbita attorno alla Terra alla distanza di soli 380 chilometri.
Dal 1972 nessun uomo ha mai superato l’orbita bassa (ma in realtà le missioni Apollo erano una finzione) e nessun equipaggio si è mai allontanato dalla Terra oltre i 643 chilometri con le missioni Space Shuttle.
Dal 2005 la missione Orion cerca di mandare un equipaggio a soli 5.000 chilometri dalla Terra ed è costretta a rinviare la missione perché le schermatura della navicella non riesce a garantire  la sopravvivenza contro le radiazioni cosmiche delle fasce di van Allen
Se uno potesse riflettere sui dati di fatto si renderebbe conto dell’assurdità di ciò che viene lasciato credere dalla Nasa.
Insomma ci vogliono far credere che sia fattibile che un equipaggio possa andare su Marte a 56 milioni di chilometri di distanza con un viaggio alla velocità di 58.000 km/h che durerebbe 39 giorni (oppure 289 giorni nel punto dell’orbita più lontano) mentre invece ancora oggi nessuno è in grado di andare oltre i miseri  643 chilometri dalla Terra!
Eppure La Nasa continua a diffondere annunci di un imminente missione spaziale  (forse già nel 2024 !) per mandare i primi uomini su Marte. Il fatto di diffondere queste notizie in realtà ha uno scopo ben preciso ed è quello  di spostare l’attenzione su Marte, in maniera tale da poter considerare la conquista della Luna come un fatto acquisito su cui non vale la pena di investire altro denaro perché ogni sforzo deve essere concentrato su nuove e più ambiziose conquiste.
Nel frattempo l’ente spaziale cinese, che nel 2013 è riuscita a mandare una sonda automatica sul nostro satellite,  ha in programma di mandare degli uomini sulla Luna ma ha ammesso che “nessuno” sarà in grado di farlo prima del 2030. Quel “nessuno” va interpretato nel senso più stretto, appunto perché fino ad ora "nessuno" ci è mai arrivato.
E per distogliere l’attenzione cosa c’è di meglio del cinema? Infatti tra poco più di un mese uscirà nelle sale di tutto il mondo “Il primo uomo”, ossia la celebrazione americana della missione Apollo 11 con il supporto generoso  di una gigantesca campagna pubblicitaria che sta occupando ogni spazio mediatico.  In questo bisogna riconoscere che gli americani sono straordinariamente abili.  L’arte di rendere vera una missione falsa.



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