Inizialmente si erano iscritte 32 squadre di cui però solo 16 hanno partecipato attivamente a tutte le attività ma di queste solo 5 squadre si erano attenute alla regola che prevedeva un contratto di lancio verificato entro il 31 dicembre 2016.
Spaceil (Israele)
Moon Express (Stati Uniti)
Synergy Moon (internazionale)
Teamindus (India)
Hakuto (Giappone)
La
Nasa era stata a guardare con una certa preoccupazione al punto che aveva
convinto Google a modificare il bando di gara per “consigliare” e di fatto
proibire non solo l’allunaggio delle sonde sui
luoghi storici dei 6 presunti sbarchi ma addirittura istituendo il
divieto di sorvolo su quei luoghi per un raggio di almeno 2 chilometri. A
questo punto direi che due cose risultano piuttosto evidenti. La prima è che la
Nasa avrebbe dovuto essere ben felice che una sonda di una società
straniera potesse inviare delle immagini ad alta definizione della
bandiera americana piantata sui luoghi dei presunti sbarchi delle missioni
Apollo perché in questo modo sarebbero stati per sempre fugati tutti i dubbi e
le perplessità che ancora rimangono inalterate dal lontano 1969. Il fatto stesso
che la Nasa abbia posto dei veti per impedirne la possibilità non fa che
alimentare nuovi e ulteriori sospetti circa l'autenticità delle missioni
Apollo.
La seconda
cosa che appare piuttosto evidente è che a distanza di quasi 50 anni dal primo
presunto sbarco dell’Apollo 11 e nonostante una tecnologia che non ha confronti
con quella del 1969, le migliori società aerospaziali del mondo non siano state
in grado di mandare una sonda sulla Luna senza nemmeno l’equipaggio a bordo.
Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, perfino che la Nasa abbia corrisposto
il premio di 30 milioni ad ognuna delle 5 società iscritte purché rinunciassero
a raggiungere l’obiettivo indicato da Google. Nel frattempo, la Cina ha
realizzato ciò che i team di X Prize non sono riusciti a fare, atterrando sulla
Luna del 2013 con la navicella spaziale Chang'e3. Ma
anche la Cina si è ben guardata dal far scendere la propria sonda nei luoghi
delle precedenti missioni Apollo perché questo avrebbe significato di mettere a nudo la falsità degli sbarchi americani con gravi ripercussioni sui rapporti tra le
due superpotenze mondiali. Meglio quindi allunare in posti più tranquilli. Così
la Nasa può tirare un bel sospiro di sollievo perché l'inganno è salvo, almeno per ora.
Il romanzo è disponibile in formato digitale su:
Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su
Nessun divieto Guido, solo raccomandazioni e leggi bene le distanze. Il documento ufficiale NASA per preservare i siti di allunaggio lo trovi qui:
RispondiEliminahttps://www.nasa.gov/pdf/617743main_NASA-USG_LUNAR_HISTORIC_SITES_RevA-508.pdf
Dal documento linkato puoi leggere:
A3-2 EXCLUSION ZONE – APOLLO 11 & 17 SITES
RECOMMENDATION:
It is recommended that the Apollo 11 and 17 sites be protected by ABs, and thus restricted from close inspection by visiting robotic systems. The visiting vehicle mobility exclusion boundary will encompass all artifacts (hardware, footprints, etc.) for these sites.
A. For the Apollo 11 site, the exclusion zone extends 75 m from the lunar module descent stage to encompass all hardware and human activity (Figure 4).
B. For the Apollo 17 site, the exclusion zone extends 225 meters from the lunar module descent stage (Figure 5)
A3-3 EXCLUSION ZONE – APOLLO 12, 14-16 SITES
RECOMMENDATION:
A. More access should be provided to individual components/artifacts at the Apollo 12, 14-16 sites in order to allow for enhanced scientific and exploration-based assessments. The following exclusion zones have been identified by component/type:
Descent stage – 3 meters buffer distance
Lunar rover (LRV) – 1 meter buffer distance
ALSEP experiments – 1 meter buffer distance
Sampling sites – 1 meter buffer distance
All other artifacts (flag, tools, storage bags, etc.) – 1 meter buffer distance
No restrictions on footprints/LRV tracks outside the indentified exclusion zones.