E’ inutile nascondersi
dietro ad un dito perché ormai la Nasa , grazie alla tecnologia
avanzatissima di rendering digitale, può creare qualunque effetto realistico
dello spazio cosmico in grado di simulare perfettamente la realtà. Questo
significa in sostanza che oggi più che mai i tecnici della Nasa sono in
grado di manipolare le immagini ed i dettagli in maniera così
professionale da poter inscenare qualunque cosa senza timore di essere
smentiti e convincere l’opinione pubblica grazie ai mass media compiacenti e
servili. Non è una cosa da poco perché se fino ad ora era possibile sollevare
dubbi e sospetti più che fondati sulle presunte missioni Apollo grazie
all’analisi delle storiche e controverse immagini lunari, ora è diventata una
missione impossibile poter individuare una manipolazione nelle immagini a
colori dettagliatissime che la Nasa afferma giungere da Marte.
Bisognerebbe quindi fare un atto di fede e credere che la Nasa non potrebbe
mai, per nessuna ragione, mentire su questioni di scienza così delicate e
affascinanti. Però poi riaffiorano i ricordi delle ombre convergenti delle foto
sulla Luna e tutte le certezze vacillano. Come si fa a credere ancora alla
Nasa? I dubbi si fanno più forti se si pensa che dal dicembre del 1972 (quando
l’Apollo 17 avrebbe allunato nell’ultima missione lunare) nessun astronauta
americano né di nessun’altra nazione al mondo è mai ritornato sulla Luna anche
se da allora sono passati 44 anni e nel frattempo il progresso ha avuto
un’accelerazione enorme. Non solo, ma da allora nessun astronauta ha mai
superato l’orbita terrestre bassa dove si trova la stazione spaziale
internazionale. Questa però dista dalla Terra solo 380 chilometri, una
miseria rispetto ai 384.000 chilometri che separano la Terra dalla Luna. Guarda
caso gli americani continuano a mandare sonde nello spazio per studiare la
complessità delle radiazioni di Van Allen che risultano letali per gli esseri
umani dopo i 14.000 chilometri di altezza dalla Terra. La missione Orion era
stata recentemente progettata per poter mandare degli astronauti in orbita a
5.000 chilometri dalla Terra “già” nel 2021 ma questa missione è poi stata
spostata al 2023 perché non sono ancora in grado di proteggere adeguatamente la
navicella dalle micidiali radiazioni di Van Allen. In sostanza hanno scoperto
che le radiazioni sarebbero pericolose già a 5.000 chilometri dalla Terra. Ma
se è così, come hanno fatto a superarle indenni gli astronauti delle missioni
Apollo 11-12-14-15-16-17 che avrebbero raggiunto la Luna per ben sei volte tra
il 1969 ed il 1972 con una tecnologia arcaica rispetto a quella odierna?
Poiché non credo all’involuzione del progresso, c’è una sola spiegazione
possibile e cioè che quelle storiche missioni Apollo siano state solo una
straordinaria messinscena messa in atto con l’inconsapevole complicità di tutti
i mezzi di informazione. Una menzogna ripetuta all’opinione pubblica dieci,
cento, mille volte finisce poi per diventare una verità consolidata difficile
da sradicare. L’America nel 1969 ha vinto la sua guerra contro l’unione sovietica
e come sempre accade in tutte le guerre la verità è la prima vittima ed i libri
di storia sono scritti sempre dall’esercito vincitore.
Il romanzo è disponibile in formato digitale su:
http://www.youcanprint.it/fiction/fiction-thriller-storica/il-giorno-della-verit-9788892647862.html
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