L’astronauta americano Charlie Duke,
dell’Apollo 16 lasciò amorevolmente una fotografia della sua famiglia sulla
superficie lunare durante la sua missione, il 23 aprile 1972.Voi direte : Cosa
c'è che non va con un gesto così affettuoso? Sicuramente molte cose. L’immagine lasciata da Duke (archivio NASA numero
AS16-117-18840) appare come una semplice fotografia inclusa in una busta di
plastica simile a quella in cui sono avvolte le riviste che il postino ci porta
a casa. Poichè sulla superficie lunare la temperatura di ogni oggetto esposto
al Sole supera di gran lunga i 100 gradi centigradi ci sarebbe da chiedersi
come sia possibile che una fotografia su carta dentro il cellophane possa
rimanere intatta per più di pochi secondi? Cercate
in rete la temperatura ufficiale della superficie lunare illuminata dal Sole.
Poi predisponete il forno a microonde che avete in cucina su tale temperatura e
potrete osservate in quanti secondi il cellophane si arriccia e si distrugge. A
prescindere dal calore del suolo che si trasmette alla fotografia per contatto
diretto c'è da considerare che la superficie della comune pellicola trasparente
viene esposta ai raggi diretti del sole che avrebbero quindi dovuto far
accartocciare la fotografia in pochi istanti non essendo filtrati
dall'atmosfera nè da altri miracolosi filtri magici che la Nasa avrebbe
studiato per le visiere degli astronauti. Eppure c'è ancora qualche
irriducibile che continua a ritenere che gli sbarchi sulla luna ci siano stati
davvero!
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