lunedì 5 settembre 2016

LA RIPARTENZA IMPOSSIBILE DALLA LUNA



La fase di ripartenza dell’Apollo 11 dal suolo lunare  doveva avvenire con assoluta precisione ed era necessario  calcolare e affrontare diverse variabili particolarmente complesse. Bisognava dunque poter stabilire esattamente il tempo della partenza (calcolata come?) la spinta (contro una gravità teoricamente desunta dalle leggi di Newton ma mai verificata strumentalmente) di un ulteriore motore che doveva essere contenuto dentro una sola parte del LEM , e quindi con dei comandi diversi che per l’allunaggio con l’intero LEM. Calcolare poi la forza di spinta con una quantità di carburante contenuta dentro il LEM superiore sufficiente ad accelerare  fino alla velocità di almeno 6.000 km/h per allinearsi con il Modulo di comando in rotazione orbitale,  far coincidere un "rendezvous" con la tecnologia arcaica di allora e con guida manuale (utilizzando addirittura metodi tradizionali come il binocolo ed il  sestante!), e poi far coincidere un aggancio (che doveva risultare perfettamente  integro  dopo la prima operazione di aggancio), con la capsula/madre (con operazioni rigorosamente manuali) e quindi dopo aver compiuto un aggancio perfettamente ermetico, togliendo la sonda di aggancio esterna dall’interno (nel punto in cui avrebbe dovuto esserci un passaggio che però non si sa dove possa essere considerato che quello spazio doveva essere occupato dai paracadute per l’ammaraggio)  e quindi riaprire i due portelli per  ripassare nel Modulo di Comando con tutti i sacchetti pieni di 22 kg. di rocce raccolte. Di tutta questa frenetica e inverosimile attività  le uniche riprese video sono solo quelle dell’Apollo 13 e dell’Apollo 9 che però  non possono essere certificate poiché quelle dell’apertura sono a colori e sono intervallate da altre più realistiche in bianco e nero. Qualcuno legittimamente aveva sollevato più di qualche dubbio ma La NASA si trincea mostrando una foto presente nell’archivio dell’Apollo 11 in cui si vede il presunto passaggio. Peccato però  che tale immagine non può confermarne l’autenticità poiché è simile a quella presente nel filmato dell'Apollo 13 ed  inoltre nella foto non si vedono portelli, agganci e tenute. L’unica apertura visibile appare in un video dell’Apollo 9, ma è solo presunta, poiché  questo filmato è completamente pieno di “modellini”, mentre delle vere immagini in bianco e nero sono solo in time 7,15÷7,27 (dove però stranamente non si nota nemmeno la mancanza di gravità mentre le uniche immagini della presunta apertura sono a colori e sicuramente inserite a posteriori (time 5,25÷6.00). E' interessante osservare nel dettaglio  solo le estremità del modulo di comando e del LEM dapprima nei disegni di progetto e poi anche in quelli dove nella realtà sparisce per capire se ci fossero degli agganci e se una tale operazione sia mai stata compiuta. In realtà la parte superiore del modulo di comando era idonea solo  a contenere gli alloggiamenti dei paracadute e l’uscita di salvataggio durante la fase iniziale del lancio. Questo sì era possibile e sono in molti a pensare che gli astronauti abbiano utilizzato questa via di fuga prima del lancio e che le immagini dallo spazio siano state registrate in precedenza. 





                                            Il romanzo è disponibile in formato digitale su:

Il romanzo è disponibile in formato cartaceo su



Nessun commento:

Posta un commento