Nell’immagine si possono
vedere le impronte del Rover e del LEM della
missione Apollo 17 sulla superficie lunare così come immortalate nel 2009 della sonda Lunar Reconnaisance Orbiter (LRO).
Per la NASA questa risulterebbe la prova inconfutabile dell’autenticità dello
sbarco del 1969 ma in realtà questo è solo l'ennesimo tentativo di manipolare le
informazioni e la verità dei fatti. Per convincersene, basterebbe produrre dei
segni con un automobile su di una superficie sabbiosa sulla Terra, e osservare i
segni stessi quando ci si allontana su di un qualunque aereo anche a solo 1 km
di altezza. Si tenga infatti presente
che la sonda LRO ha scattato le immagini da una distanza di 21 km di altezza ed
il fatto che la NASA voglia farci
credere che gli impercettibili solchi del rover (che sprofondano nella sabbia
per meno di un centimetro) possano essere individuati da oltre 21.000 metri di distanza è un’offesa
all’intelligenza umana perchè in realtà quelle impronte non sarebbero visibili nemmeno a 100 metri di distanza ( vedi foto del rover più sotto). Ma a pensarci
bene sono sempre immagini che vengono
fornite dalla NASA, cioè proprio dallo
stesso Ente che è sospettato di aver falsificato tutti gli sbarchi sulla Luna! Per
l’America non sarebbe certo la prima volta visto che la guerra contro Saddam è
stata autorizzata dall’ONU proprio sulla base di immagini satellitari
manipolate per certificare la presenza
di armi di distruzione di massa che in realtà non esistevano. Ormai Photoshop
può essere considerato lo sponsor principale della NASA.
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