lunedì 19 settembre 2016

LA STORIA E' SCRITTA DALL'ESERCITO VINCITORE



All’inizio degli anni '60 la NASA ha avuto davvero le migliori intenzioni di far arrivare il primo uomo sulla Luna e per farlo ha dato il via ad una gigantesca macchina organizzativa. Questa macchina ha iniziato a sviluppare progetti e schemi tecnici, software per la verifica e lo studio delle orbite nonché a selezionare e collaudare tutte le singole componenti elettroniche ed i materiali da utilizzare. Però subito dopo l’incidente dell’Apollo 1 e la morte dei tre astronauti devono aver compreso di avere ancora troppe lacune tecniche per sperare di poter raggiungere l’obiettivo. Nei mesi successivi all’incidente tutti i programmi spaziali furono sospesi ed è stato allora che hanno maturato l’idea di poter simulare i viaggi sulla Luna. I motivi non mancavano di certo e prima ancora della necessità di vincere la sfida con i russi c’era sicuramente l’avidità di denaro e di potere. Nessuno infatti voleva rinunciare a quella montagna di dollari già stanziati e le potenti lobby militari collegate con i centri di ricerca della NASA devono aver cominciato ad elaborare una specie di “piano B”, da utilizzare solo nel caso in cui non fossero stati in grado di mandare realmente un uomo sulla Luna. Quando fu evidente che la missione lunare era impossibile la NASA diede il via al programma operativo conosciuto con la sigla ASP, cioè Apollo Simulation Project, ideato per garantire i miliardi di dollari di finanziamenti e allo stesso tempo necessario per far rinascere l’orgoglio nazionale messo a dura prova dalla guerra nel Vietnam. Comunque fossero andate le cose di fronte al mondo intero l’America sarebbe risultata vincente e questo avrebbe rafforzato il prestigio e l’immagine politica e militare della nazione, soprattutto nei confronti dell’URSS, l’unico avversario che potesse contrastare il dominio americano nel mondo. Da questo punto di vista è stata una mossa un po’ azzardata ma geniale. A quell’epoca dovevano essere convinti che nel giro di pochi anni sarebbero stati in grado di realizzare davvero gli sbarchi lunari e quindi tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi perché così avrebbero eliminato ogni possibile dubbio sull’esito delle missioni precedenti. Tieni inoltre presente che durante quel periodo i vertici della NASA avevano il controllo totale su tutte le notizie che venivano divulgate dalle televisioni e dai giornali e che non c’era quindi nessuno che potesse mettere in dubbio la versione ufficiale. Pochissime persone del progetto Apollo erano al corrente dell’inganno visto che tutti ricevevano solo le informazioni limitate allo stretto necessario e soprattutto ogni reparto funzionava a camera stagna e riferiva solo ad un unico responsabile. Purtroppo per loro non avevano previsto che a distanza di quarant’anni non avrebbero ancora acquisito le conoscenze necessarie per mandare davvero l’uomo sulla Luna. Con il progredire incessante delle conoscenze scientifiche e l’immediatezza della divulgazione su internet devono aver temuto che qualcuno potesse trovare le prove del gigantesco imbroglio e così non hanno esitato a far scomparire foto e filmati originali. Dal loro punto di vista questa è stata una mossa disperata ma comprensibile. E’ stato un inganno gigantesco ma questo non deve meravigliare. Ogni giorno molte notizie vengono manipolate ad arte per farle apparire come vere e queste spesso finiscono in una zona oscura del cervello dove la gente le percepisce e le assorbe come verità assolute. I mass media hanno un impatto terribile su milioni di persone comuni e possono facilmente influenzare e manipolare qualsiasi libera opinione. Le notizie e le informazioni che assorbiamo dai giornali, dalle riviste, dalla radio e dalla televisione sono sempre asservite al potere. Non ci stupiamo più se molti anni dopo scopriamo che alcuni avvenimenti che hanno fatto la nostra storia recente sono stati modificati o inventati di sana pianta dai mezzi di comunicazione di massa. Questa è la sola ed unica verità e non tutti sono disposti ad accettarla. I libri di storia sono scritti sempre da chi ha vinto la guerra e in tutte le guerre la verità è sempre la prima vittima.






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